
Per i cattivi pagatori e coloro che non sono in grado di presentare garanzie di tipo reddituale, ovvero derivanti dal godimento di una busta paga o altra entrata fissa, la strada verso il reperimento di finanziamenti in grado di sostenere l’attitudine al consumo è abbastanza problematica.
Una delle soluzioni che possono essere utilizzate per far fronte a situazioni di questo genere è rappresentata dai prestiti cambializzati. Per conoscerli nel dettaglio consigliamo di consultare i siti online che trattano in maniera esauriente la tematica, a partire da guidaprestiticambializzati.it, ormai diventato un vero e proprio punto di riferimento per molti consumatori. Da parte nostra segnaliamo invece alcuni rischi legati a questa tipologia di prestito.
Non solo vantaggi
Come abbiamo ricordato, quindi, i prestiti cambializzati possono essere la chiave di volta per forzare il blocco delle aziende creditizie verso gli utenti più problematici. Proprio la presenza di un titolo esecutivo come la cambiale, infatti, limita al massimo i rischi per l’ente erogante che, in caso di mancato pagamento può procedere alla riscossione del bene posto come pegno dalla controparte.
Tra i principali svantaggi per il richiedente, però, non devono essere dimenticati alcuni fatti di non secondaria importanza, legati proprio al mancato adempimento degli obblighi contrattuali. Non adempiere al pagamento della cambiale ha infatti conseguenze onerose estremamente negative, a partire dall’iscrizione al Registro dei Protesti, il quale potrebbe andare ad aggravare ulteriormente una situazione debitoria già precaria. Ove ciò accada, infatti, il diretto interessato non potrà richiedere ulteriori prestiti almeno sino a quando non avrà proceduto a regolarizzare la situazione.
L’altro svantaggio che occorre mettere in evidenza è poi quello relativo alla convenienza economica di un finanziamento del genere. In particolare basta consultare il TAEG per capire come il costo complessivo del prestito sia notevolmente più alto rispetto a quello che distingue altre forme creditizie. Oltre ad un tasso di interesse più elevato, occorre infatti mettere in conto gli ulteriori costi accessori come quelli legati all’acquisto dei titoli di credito, al ricarico delle imposte di bollo e alle commissioni di istruttoria. Tutti dati da tenere in conto prima di sottoscrivere un prestito cambializzato.